Bocciati gli emendamenti al Decreto Semplificazioni
Alla fine della scorsa settimana, era stato approvato un emendamento al Decreto Semplificazioni che avrebbe modificato in maniera sostanziale l’art. 42 del decreto legislativo n. 28 del 2011 relativo a “Controlli e sanzioni in materia di incentivi”. L’emendamento portava la firma di esponenti del Movimento 5 Stelle tra i quali Girotto, Puglia, Garruti, Dessì, Turco, Patuanelli, Grassi e Santillo.
Ma la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ha dichiarato inammissibili la maggior parte degli emendamenti approvati dalle Commissioni dopo svariati tira e molla.
Sarebbe stato lo stesso Presidente della Repubblica ad aver messo il veto alla valanga di emendamenti al decreto semplificazione, ponendo dubbi sulla costituzionalità del provvedimento. Molti emendamenti infatti sono stati ritenuti non coerenti con il provvedimento in discussione.
Nelle ultime settimane, il testo del decreto si era infatti allargato a dismisura rispetto alla versione varata dal consiglio dei ministri il 12 dicembre, diventando di fatto un decreto «omnibus» con norme troppo eterogenee tra loro, portando quindi la presidente del Senato Elisabetta Casellati a dichiarare inammissibili 62 emendamenti sugli 85 votati dalle commissioni del Senato.
Taglio dell’incentivo GSE
Come già introdotto dalla Legge di Bilancio 2017, il GSE non potrà più far decadere l’incentivo in seguito ad un procedimento di controllo e verifica, ma soltanto applicare una decurtazione proporzionale dell’incentivo in ragione dell’entità della violazione riscontrata.
L’emendamento avrebbe ulteriormente ridotto il range della decurtazione, passando dal 20-80% della tariffa ad un taglio dell’incentivo GSE compreso tra il 10 e il 50%, rimanendo sempre valida la possibilità di autodenunciarsi al di fuori di un procedimento di verifica e controllo (con conseguente ulteriore dimezzamento del taglio dell’incentivo GSE).
Un’altra importante novità avrebbe riguardato il taglio dell’incentivo GSE per i moduli non certificati, sia per impianti grandi che per impianti piccoli. Con questo emendamento al Decreto semplificazioni, il taglio dell’incentivo GSE per i moduli non certificati si sarebbe ridotto al 10%.
La novità più rilevante sicuramente avrebbe riguardato l’applicabilità di quanto in oggetto anche per gli operatori i cui impianti siano già stati oggetto di provvedimenti di decadenza o di taglio dell’incentivo GSE, quindi anche ai casi con procedimenti amministrativi ancora in corso (escludendo gli eventuali procedimenti penali in corso o conclusi con sentenza di condanna).